mercoledì 28 marzo 2018

Le proposte economiche dei vincitori


Movimento Cinque Stelle e Lega hanno vinto le elezioni politiche del 4 marzo 2018 e non è improbabile che tocchi a loro formare il nuovo governo.
Se così fosse, quali concrete possibilità avranno di realizzare i loro programmi?
I Cinque Stelle, come sappiamo, hanno promesso di elargire il cosiddetto reddito di cittadinanza, in pratica un sussidio di settecentottanta euro da versare mensilmente ai disoccupati. I senza lavoro iscritti alle liste sono oggi in Italia circa due milioni e novecentomila. Per accontentare tutti sarebbero quindi necessari ventisette miliardi l'anno. Questo totale com'è ovvio cala se si tiene anche conto della condizione patrimoniale e redditutale dei disoccupati, che, qualora superi determinati livelli, ridurrebbe l'importo del beneficio da riscuotere. Comunque, una tale misura di politica economica avrebbe un impatto significativo sui consumi e, di riflesso, sugli investimenti. L'occupazione salirebbe.
La Lega vorrebbe invece introdurre un'aliquota lineare sull'imposta dei redditi, pari al quindici per cento. Il mancato introito tributario sarebbe per lo stato superiore a cinquanta miliardi, ma l'effetto sui consumi, sugli investimenti e sull'occupazione sarebbe davvero importante. Un autentico colpo d'ariete capace di invertire il ciclo economico. Non va infatti dimenticato che le imposte eccessivamente progressive inibiscono l'incentivo a investire, provocando effetti sociali opposti a quelli attesi.
Insomma, sia i Cinque Stelle sia la Lega propongono misure necessarie per contrastare la stagnazione nella quale languiamo. Se venissero attuate saremmo però immediatamente aggrediti dalla reazione isterica della commissione europea, istigata da Berlino, che ci rinfaccerebbe di gonfiare il debito pubblico e sforare il mitico baluardo del tre per cento nel rapporto deficit/pil. Ciò perché tagli e trasferimenti di spesa non saranno mai sufficienti a finanziare per intero i provvedimenti annunciati in campagna elettorale.
E allora?
Be', la risposta è semplice. Senza ricorrere a una moneta parallela (biglietti del tesoro, certificati di credito fiscale, minibot) né i Cinque Stelle né la Lega potrebbero mantenere quanto promesso. Se andranno al governo dovranno dunque vedersela con i padroni d'Europa, cioè i tedeschi.
Non sappiamo chi alzerà bandiera bianca. Ma se non saremo noi, vedremo i fuochi d'artificio.

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