La guerra è uno sporco mestiere e l'unica guerra giusta è quella che non viene combattuta. Così recita l'articolo uno della legge etica della guerra.
Articolo due. La guerra è un'attività criminale effettuata dagli stati. O da fazioni all'interno di essi, nel caso di guerre civili. Oppure dai loro mandatari contro altre nazioni, nel caso di guerre per procura.
Articolo tre. Chi viene attaccato, ovvio, cercherà di difendersi e avrà diritto, in base all'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite, di richiedere ad altri stati d'intervenire in suo soccorso.
Esaurita tale elevata e doverosissima premessa teorica, passiamo alla pratica. Ossia alle recenti vicessitudini guerresche.
L’8 febbraio 2022 a Kiev il presidente francese Emmanuel Macron, durante la conferenza stampa tenutasi a chiusura dei colloqui intercorsi con il suo omologo indigeno Wolodymyr Zelensky, dichiarava che l’Ucraina si diceva pronta ad attuare gli accordi di Minsk. Passate ventiquattr’ore, Zelensky si rimangiava la parola.
Il giorno prima, a Mosca, Macron aveva dialogato a lungo con il boss russo Vladimir Putin, il quale gli aveva dichiarato a chiare lettere che non vedeva di buon occhio l'ingresso dell'Ucraina nella Nato, ma avrebbe invece desiderato l'attuazione degli accordi di Minsk.
Ma che cosa aveva spinto Emmanuel Macron a intraprendere quel suo tour de force diplomatico tra Mosca e Kiev, rivelatosi purtroppo alla fine privo di esiti positivi? Be', le buone ragioni non gli mancavano per niente. Da settimane i comandi russi ammassavano truppe e mezzi ai confini con l'Ucraina, lasciando presagire la peggiore delle mosse successive. Guerra!
Dopo il voltafaccia ucraino il governo russo riconosceva il 21 febbraio 2022 le repubbliche di Doneck e Lugansk, militarmente aggredite dai nazionalisti di Kiev a far tempo dal 2014. Poi, il 24 febbraio 2022, ricevuta dai capi delle due regioni autonomiste la richiesta d’aiuto, ordinava alle proprie forze armate di intervenire nel conflitto, rispettando formalmente l'articolo 51 della carta delle Nazioni Unite. Ciò spiega, tra parentesi, perché la corte penale internazionale non abbia mai accusato il presidente della federazione russa di aggressione armata ai danni di un altro paese, ma lo abbia invece accusato d'aver allontanato i bambini dalle zone di guerra.
E' stato quello russo un azzardo? Un marchiano errore di calcolo?
No, affatto. Dagli inizi del XXI secolo si stavano verificando eventi che consentivano alla Russia di affrontare i mandatari della Nato con ottimismo.
Come sappiamo la Nato è lo strumento attraverso il quale gli Stati Uniti d'America dominano l'Europa occupandola militarmente. Da prima la sola Europa occidentale e in seguito anche l'Europa degli ex paesi del patto di Varsavia. Però gli USA del XXI secolo non sono più, grazie alle delocalizzazioni, quella grande potenza industriale di un tempo, soppiantati in ciò dalla Cina. Persino la supremazia tecnologica americana viene oggi insidata dal rinato celeste impero. Inoltre la stessa Russia ha registrato negli ultimi lustri una sorprendente rinascita economica, riscattandosi dal disastroso decennio degli anni novanta. E poiché Cina e Russia sono amici, l'America è kaputt.
Abbiamo avuto del declino statunitense una recentissima prova nel vicino oriente, quando i loro scherani attivi in loco, mi riferisco com'è lapalissiano agli occupanti ebrei della Palestina, hanno aggredito l'Iran e guadagnato in risposta una legnata con i fiocchi. E poiché Iran, Russia e Cina sono amici, l'America è kaputt.
Il declino degli Stati Uniti è ormai un fatto accertato e irreversibile. Vedono nella Cina il loro principale rivale strategico. Ma se non sono capaci di sconfiggere né l'Iran né la Russia farebbero bene a comportarsi educatamente con Pechino. Perché se volessero usare le maniere forti la conclusione sarà una soltanto. Kaputt.